0
Carrello
Contatti
The clean solution

Clostridium difficile

Gestione dell'igiene nell'uso degli utensili per settore sanitario

Onda d'acqua

Il Clostridium difficile (ora Clostridioides difficile, su raccomandazione del Robert Koch Institut), anche abbreviato in C. difficile, è altamente infettivo. Le particelle di due batteri sono sufficienti per scatenare un'infezione. La maggior parte degli agenti patogeni si trova negli ambienti frequentati da pazienti affetti da diarrea, soprattutto dove si trovano toilette e lavapadelle.

 

Preparazione automatica dei lavapadelle

Quando si utilizzano gli strumenti e apparecchiature per il settore sanitario è necessario attenersi sempre alle norme d'igiene per la disinfezione e pulizia delle mani e indossare sempre i dispositivi di protezione individuale.

Tuttavia rimane elevato il rischio di contaminazione sia delle mani, per via delle goccioline di vapore (aerosol), sia dell'ambiente, a causa degli spruzzi dovuti alla preparazione manuale, e questo in tutte le fasi di lavoro:

  • trasporto
  • svuotamento
  • immagazzinaggio

Per questo motivo si raccomanda di preparare gli utensili per il settore sanitario automaticamente, utilizzando una macchina di lavaggio e disinfezione.

Vantaggi delle unità di lavaggio e disinfezione integrate

Lo svuotamento, il lavaggio e la disinfezione completamente automatici delle attrezzature per settore sanitario riducono al minimo i rischi di contaminazione e ricontaminazione.

Le macchine di lavaggio e disinfezione MEIKO assicurano uno standard di igiene elevato, maggiore sicurezza sul lavoro e più comfort per l'utente, anche grazie alle funzioni seguenti.

  • L'apertura della porta tramite comando automatico a infrarossi o comando a pedale impedisce la contaminazione delle mani
  • Il montaggio a parete nella camera del paziente o nella toilette riduce le distanze, quindi la trasmissione degli agenti patogeni
  • Tasti ad ampia superficie, simboli inequivocabili e indicazioni con testo in chiaro riducono le possibilità di errore da parte degli utenti

Perfetta combinazione di meccanica, temperatura e chimica

Le spore del C. difficile sono estremamente resistenti all'ossigeno e al calore. Un valore A0 pari a 60 (80 gradi Celsius per la durata di 60 secondi) non è sufficiente per eliminare le spore di C. difficile sulle attrezzature il per settore sanitario.*

Macchina di lavaggio e disinfezione MEIKO TopLine:

  • Potenti getti di lavaggio e di vapore assicurano una pulizia accurata e un'efficace azione di pulizia della carica batterica
  • Un programma convalidato con temperature superiori a 80 gradi e detergente alcalino elimina le spore di C. difficile in misura sufficiente
  • Valore A0 preimpostato a 60 
  • Valore A0 impostabile fino a 3000 se sono necessari standard di sicurezza maggiori

La validazione della disinfezione delle macchine di lavaggio e disinfezione MEIKO è conforme alla norma EN ISO 15883-3 ed è eseguita con thermologger per la misura della temperatura nel tempo ed eventualmente con prova microbiologica della pulizia o disinfezione con l'impiego di bioindicatori (Enterococcus faecium).

 

 

Efficacia eccellente

contro il Clostridium difficile

Come conferma la perizia dell'istituto indipendente per l'igiene HYGCEN Germany GmbH, nelle macchine di lavaggio e disinfezione MEIKO i batteri (soprattutto le spore di tipo clostridium difficile) vengono rimossi in maniera estremamente efficiente dalle attrezzature del settore sanitario.

Vai alla perizia

Studio applicativo

Nel corso di uno studio applicativo durato 16 mesi sono stati esaminati i punti deboli della pulizia delle attrezzature per il settore sanitario. Spesso la causa è un utilizzo sbagliato delle apparecchiature da parte del personale per la scarsa facilità d'uso. Maggiori informazioni sono contenute nel White Paper Clostridioides difficile.

 

*Alfa, MJ et al.: Alkaline detergent combined with a routine ward bedpan washer disinfector cycle eradicates Clostridium difficile spores from the surface of plastic bedpans, in:American Journal of Infection Control, 2013, 41, S. 381-3